Ciclismo: dopo un periodo difficile, la campionessa olimpica Julie Bresset del team BH-Sr Suntour-KMC vuole tornare al top. La Coppa del mondo di mountain bike UCI presentata da Shimano ad Albstadt è stata il punto in cui le cose non potevano andare oltre per la francese l'anno scorso. Il 31 maggio 2015 vuole sostituire i ricordi con un'esperienza positiva.
Due giorni prima del segnale di partenza dato a Bullentäle nel 2014, Julie Bresset ha deciso: non ha senso. Quello che disse allora su Twitter "Fatica" ha spiegato, è stato un periodo di esaurimento mentale e lei si è presa diverse settimane di pausa prima di tornare a Mont Sainte Anne, in Canada.
Ma quella non era la Julie Bresset che gareggiava per podi e vittorie. Due 16° posti, un 20° posto e infine un decimo posto ai Mondiali non corrispondono alle loro capacità. Ma corrispondevano alla sua situazione, al tentativo di divertirsi di nuovo, in quella che in realtà era passione.
“Ho sbattuto contro il muro”dice Bresset guardando indietro. "Ho ignorato i piccoli segnali." Fisicamente e mentalmente. "La formazione era solo lavoro, non c'era più divertimento."
Questo è ciò che conta ora per il due volte campione del mondo Elite. Per divertirsi e ritrovare la strada a piccoli passi. I risultati a Cipro non si addicevano al suo status, ma lei voleva venire a patti con questo. “Ero già deluso, non è così facile da accettare”, ammette il 25enne. Ma la strada che vuole intraprendere è chiara. Domenica scorsa alla Coupe de France di Marsiglia era il secondo posto e il passo successivo sembra essere stato fatto.
Le prestazioni dovrebbero aumentare lentamente e con attenzione. All'inizio della Coppa del Mondo UCI Mountain Bike 2015 a Nove Mesto (24 maggio) e Albstadt (31 maggio) vuole essere di nuovo "tra le migliori donne" e poi continuare a lavorare per i Campionati del mondo ad Andorra.
"Non voglio commettere lo stesso errore che ho fatto un anno fa.", lei dice.
L'errore? “Era tutto semplicemente troppo. Sportivo, ma anche privato”, spiega Julie Bresset. “Non avevo imparato a dire di no. C’era pressione che ho messo su me stesso”. Ha corso per gli altri, ma non più per se stessa.
A questo proposito "troppo" A gennaio la laureata in scienze economiche e sociali ha deciso di lasciare il suo lavoro al 50% come impiegata civile presso il Ministero della Difesa. Anche lei lascia la sua casa in Bretagna e si trasferisce a Besançon.
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